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L’Opec+ riduce la produzione del petrolio

by Giacomo Calef

L’Opec+ riduce la produzione del petrolio

L’Opec+ ha annunciato che ridurrà la produzione del petrolio di 1 milione di barili al giorno a partire da maggio, dopo averla già diminuita di 2 milioni a ottobre. È importante ricordare che, anche in precedenza, l’organizzazione spesso non raggiungeva i propri obiettivi di produzione. La decisione è stata accolta con sorpresa a livello globale, dato che vari paesi membri avevano annunciato pubblicamente che non avrebbero ridotto l’offerta, almeno fino al termine del 2023. Di conseguenza, sia i prezzi del petrolio attuali (grafico sotto rappresentato) che le previsioni di essi per dicembre, sono aumentati. Le stime per i prezzi alla fine dell’anno sono state alzate persino a $100 al barile.

L’aumento dei tassi di interesse da parte delle Banche Centrali per ridurre l’inflazione, insieme alle vicissitudini di alcuni istituti bancari che abbiamo osservato a marzo, hanno riacceso i timori di una recessione. Durante le recessioni scendono la domanda e i prezzi del petrolio. Di conseguenza, la scelta dell’Opec+ può essere interpretata come una mossa preventiva, resa possibile dall’ampio potere dell’organizzazione di influenzare i prezzi. La decisione è stata presa nonostante certi analisti pensassero che il calo dei prezzi del petrolio causato da questo contesto di incertezza fosse temporaneo, e che la domanda sarebbe nuovamente aumentata nella seconda metà del 2023 a causa della riapertura della Cina. Pertanto, è possibile che la riduzione dell’offerta sia stata un atto diretto agli Stati Uniti, date le tensioni tra Biden, l’Arabia Saudita e i membri sotto la sfera d’influenza di quest’ultima. All’inizio della guerra in Ucraina, Biden aveva ordinato un rilascio straordinario di petrolio dalle riserve americane, abbassando i prezzi e innervosendo l’Opec+.  Lunedì, l’annuncio dell’organizzazione ha causato un rialzo nelle azioni del settore energetico. Ad esempio, Shell è salita del 4,21% e TotalEnergies del 4,56%. I rendimenti dei titoli di Stato americani, particolarmente quelli con scadenza a due anni, sono saliti dopo l’annuncio. La riduzione dell’offerta causerà uno sbilancio tra consumo e produzione. Per soddisfare la necessità di petrolio, verranno ridotte le scorte, conseguentemente alzando i prezzi, i quali contribuiscono all’inflazione e rischiano di annullare gli sforzi delle Banche Centrali. Infatti, negli Stati Uniti, le aspettative di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che erano scese dopo la crisi delle banche regionali e il crollo di Silicon Valley Bank, sono nuovamente aumentate dal 55% al 65%. In un momento in cui le Banche Centrali si trovano in difficoltà tra bilanciare l’inflazione ed evitare una recessione, la decisione della Opec+ ha certamente creato maggiore incertezza.

Fonti: Bloomberg, CNN, Wall Street Journal, The New York Times

Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.

Nota settimanale 07.04.2023

  1. Panoramica macro
  2. L’Opec+ riduce la produzione del petrolio
  3. Il futuro dell’industria sanitaria e del medtech

 

 

 

 

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Antonio Mira
CHIEF FINANCIAL OFFICER, MEMBER OF THE EXECUTIVE COMMITTEE

Antonio Mira joined NS Partners in 2006 as Group Chief Financial Officer. He heads the corporate functions and is involved in coordinating and implementing the decisions of the Executive Committee.
An experienced bank auditor, Antonio started his career in 1995 with Arthur Andersen, where he worked for some 7 years before joining Ernst & Young in 2002 as a Senior Manager.
Antonio is a Swiss chartered accountant and a Business graduate of Lausanne University (HEC).

Sébastien Poiret
DEPUTY HEAD OF WEALTH MANAGEMENT

Sébastien Poiret joined NS Partners in 2008 and manages funds of hedge funds and private client mandates. He also oversees the development of the Group’s offices in Mauritius.

Prior to joining NS Partners, he served as a Trader, Head of Manager research and Portfolio Manager in the USA and Switzerland for a single hedge fund (1998-2004) and for Optimal (2004-2008), Grupo Santander’s fund-of-hedge funds operations.

Sébastien holds a Bachelor’s degree in Corporate Finance from the ESPEME Business School (EDHEC Group) and an MBA in Finance and Economics from the Institute of Business Administration, both in Nice.

Abir Oreibi
BOARD DIRECTOR

Abir Oreibi joined the Board of the NS Partners Group in 2018, where she brings her truly international perspective and rich experience.
Among many other ventures, Abir set up Alibaba.com’s first European office. After living and working in Shanghai, Hong Kong, Bangkok and London, she now lives in Geneva, where she is CEO of Lift Events, an organization that identifies technology trends, their business and social impact through the organization of events and open innovation programs. Issues related to the challenges and opportunities created by new technologies as well as the strategic responses from organizations are at the heart of Lift’s activities.
Abir holds a BA in Political Sciences from the University of Geneva. She is an investor, and member of advisory and innovation boards.

Romain Pidoux, CAIA

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Romain Pidoux joined NS Partners in 2011 and heads the Group’s Risk Management.
He started his financial career in 2005 as Head of Quantitative Analysis for a Swiss Family Office, selecting funds and managing portfolio allocation. In 2008, he switched to the alternative world and joined Peak Partners as hedge funds analyst.
He is a Chartered Alternative Investment Analyst (CAIA) and holds a Master’s degree in international relations from the Graduate Institute of International Studies at Geneva University.

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