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L’industria mineraria europea e la transizione green

by Giacomo Calef

L’industria mineraria europea e la transizione green

La transizione green richiede minerali e metalli per energie rinnovabili e veicoli elettrici. In Europa, l’estrazione mineraria è in diminuzione dal 2000, mentre è raddoppiata in Adia e aumentata del 145% in Australia. Questo rende l’Europa dipendente dalle importazioni di materie prime, e quindi esposta a rischi geopolitici. L’industria mineraria europea non è riuscita a competere con i costi inferiori delle materie prime cinesi. Lo sviluppo del settore è stato frenato dall’impatto ambientale negativo dell’estrazione. Ad oggi, aziende come Vulcan Energy Resources, stanno sviluppando nuove tecniche di estrazione potenzialmente meno dannose per l’ambiente.

Global lithium-ion battery demand

 

L’aumento di domanda di minerali e metalli per la transizione green necessita l’espansione dell’industria mineraria. La richiesta di materie prime per le energie rinnovabili, come le turbine eoliche, non è soddisfatta dal mercato europeo. In egual modo, le batterie per veicoli elettrici richiedono litio, rame e cobalto. Nel lungo termine, considerando varie prospettive di crescita (bassa, moderata e alta), si potrebbe dover aggiungere dall’una alle otto giga-factory all’anno per la produzione di batterie, a livello globale (grafico sopra rappresentato). In particolare, la domanda per il litio da parte del mercato dei veicoli elettrici aumenterà con un tasso di crescita annuo composto del 25% fino al 2030. Difatti, le case automobilistiche sono diventate il driver principale del settore, consentendo l’espansione delle aziende di estrazione europee con contratti a lungo termine. Nel caso di Vulcan Energy Resources, si parla di contratti con Volkswagen AG e Stellantis NV. Ad ogni modo, le aziende europee non sono in grado di soddisfare il mercato delle batterie per la mobilità elettrica, che raggiungerà i 410 mld di dollari entro il 2030. L’industria dei veicoli elettrici europea non riesce a competere con gli Stati Uniti (Tesla Inc.) e la Cina (BYD Co. e NIO Inc.) In particolar modo, Audi ha riconosciuto di non essere stata abbastanza competitiva, dipendendo troppo dalle importazioni cinesi di materie prime. La Commissione Europea ha identificato il bisogno di rafforzare il settore minerario, emanando una proposta per centralizzare l’acquisto di minerali chiave e per velocizzare il processo di approvazione di nuove miniere. Se approvato, il Net Zero Industry Act potrebbe rimettere l’Europa in una posizione vantaggiosa per competere globalmente nella transizione green. Adottando un punto di vista più ampio, è importante riconoscere i rischi della dipendenza da altri paesi per le importazioni di materie prime, come dimostrato dalla guerra in Ucraina, e dalla conseguente mancanza di gas naturale in Europa. Sviluppare un’industria mineraria europea potrebbe mitigare i rischi geopolitici, e promuovere la transizione energetica dando possibilità ai produttori di veicoli elettrici di avvalersi di materie prime europee a costi ragionevoli. Questo potrebbe avere un effetto positivo sul mercato dei veicoli elettrici che, second l’indice STOXX Global EV and Driving Technology, è già in crescita al 14.18% YTD (in USD).

Fonti: Wall Street Journal, Bloomberg, McKinsey, Commissione Europea

Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.

Nota settimanale 24.03.2023

  1. Panoramica macro
  2. L’industria mineraria europea e la transizione green
  3. Microchip: l’importanza delle alleanze

 

 

 

 

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Antonio Mira
CHIEF FINANCIAL OFFICER, MEMBER OF THE EXECUTIVE COMMITTEE

Antonio Mira joined NS Partners in 2006 as Group Chief Financial Officer. He heads the corporate functions and is involved in coordinating and implementing the decisions of the Executive Committee.
An experienced bank auditor, Antonio started his career in 1995 with Arthur Andersen, where he worked for some 7 years before joining Ernst & Young in 2002 as a Senior Manager.
Antonio is a Swiss chartered accountant and a Business graduate of Lausanne University (HEC).

Sébastien Poiret
DEPUTY HEAD OF WEALTH MANAGEMENT

Sébastien Poiret joined NS Partners in 2008 and manages funds of hedge funds and private client mandates. He also oversees the development of the Group’s offices in Mauritius.

Prior to joining NS Partners, he served as a Trader, Head of Manager research and Portfolio Manager in the USA and Switzerland for a single hedge fund (1998-2004) and for Optimal (2004-2008), Grupo Santander’s fund-of-hedge funds operations.

Sébastien holds a Bachelor’s degree in Corporate Finance from the ESPEME Business School (EDHEC Group) and an MBA in Finance and Economics from the Institute of Business Administration, both in Nice.

Abir Oreibi
BOARD DIRECTOR

Abir Oreibi joined the Board of the NS Partners Group in 2018, where she brings her truly international perspective and rich experience.
Among many other ventures, Abir set up Alibaba.com’s first European office. After living and working in Shanghai, Hong Kong, Bangkok and London, she now lives in Geneva, where she is CEO of Lift Events, an organization that identifies technology trends, their business and social impact through the organization of events and open innovation programs. Issues related to the challenges and opportunities created by new technologies as well as the strategic responses from organizations are at the heart of Lift’s activities.
Abir holds a BA in Political Sciences from the University of Geneva. She is an investor, and member of advisory and innovation boards.

Romain Pidoux, CAIA

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Romain Pidoux joined NS Partners in 2011 and heads the Group’s Risk Management.
He started his financial career in 2005 as Head of Quantitative Analysis for a Swiss Family Office, selecting funds and managing portfolio allocation. In 2008, he switched to the alternative world and joined Peak Partners as hedge funds analyst.
He is a Chartered Alternative Investment Analyst (CAIA) and holds a Master’s degree in international relations from the Graduate Institute of International Studies at Geneva University.

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