La crescita del lusso
In questo contesto di volatilità, il settore del lusso rimane stabile e in crescita. Sono stati pubblicati i conti trimestrali, mostrando ricavi più alti delle aspettative per le aziende del lusso come Hermès e LVMH. Hermès, con crescita del 23%, ha battuto le previsioni al 13%. LVMH, il conglomerato che possiede Louis Vuitton, Celine, Dior, Moët e altri brand, è cresciuto del 17%. L’ascesa del settore è stata sicuramente supportata dai bilanci positivi, ma era già in corso dall’inizio del 2023. Infatti, l’indice della Borsa francese CaC 40, molto esposto al lusso, è cresciuto del 16,45% dall’inizio dell’anno, rispetto a una crescita del 8,45% dell’indice MSCI World.
La crescita del settore non è sorprendente. Infatti, duranti i periodi di recessione, il lusso ha avuto storicamente performance migliori rispetto al resto del mercato (grafico sopra rappresentato). Può essere considerata un’industria in parte difensiva, poiché le persone ad alto reddito, ovvero il target del lusso, sono meno sensibili alle difficoltà economiche. Ad oggi, i timori di una recessione sono elevati. Le persone di classe media hanno dimezzato la loro spesa sul lusso, mentre quelle con patrimoni più alti l’hanno triplicata. Inoltre, mentre in passato il lusso cresceva in media il doppio del PIL, oggi ha una crescita prevista del 10% contro il 2,8% del PIL globale previsto dal FMI. Data l’inflazione, i rialzi dei tassi d’interesse e l’alta volatilità del mercato, gli investitori cercano titoli di aziende con margini stabili e bilanci solidi, caratteristiche del settore. Inoltre, la domanda per i prodotti del lusso è relativamente inelastica, dando alle aziende la possibilità di alzare i prezzi senza perdere quota di mercato. La crescita dei profitti e il conseguente rialzo dei titoli del lusso è anche causata da un aumento delle vendite in Cina, dopo la riapertura del paese al termine della politica zero-Covid. Per esempio, le vendite di LVMH sono aumentate del 30% su base annua, valore che non include gli acquisti offshore dei residenti cinesi, altrettanto alti. Inoltre, molti investitori scelgono di comprare azioni di aziende europee che hanno una vasta presenza di mercato in Cina. Questi investimenti offrono la possibilità di essere indirettamente esposti al mercato cinese post-riapertura, con più liquidità e meno rischio rispetto a investimenti diretti nel mercato finanziario di Shanghai. Ovviamente, il lusso non sarà immune a un’ipotetica recessione, considerando una difficoltà maggiore nell’aumentare i prezzi visti gli incrementi già attuati nel 2021 e 2022. Ad ogni modo, gli analisti prevedono che il settore possa ancora crescere nel 2023, rendendolo un mercato interessante per gli investitori.
Fonti: McKinsey, Forbes, NS Partners, The Wall Street Journal, The Economist, World Economic Forum, FMI
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 21.04.2023
- Panoramica macro
- La crescita del lusso
- La de-dollarizzazione
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