Investment

Il rally del tech

by Giacomo Calef

Il rally del tech

Il big tech è stato tra i maggiori perdenti del 2022. Partendo da valutazioni alte, i titoli del settore sono crollati quando le banche centrali hanno iniziato i rialzi dei tassi. Di conseguenza, parte del recente rally del settore è attribuibile a una ripresa dall’anno scorso, quando c’era un’inflazione più elevata e maggiore incertezza. Nel 2023, la politica monetaria ha influito meno sul tech: gli investitori credono che i rialzi dei tassi termineranno presto e non prevedono un crollo economico. Inoltre, il boom dell’intelligenza artificiale ha suscitato una crescita significativa del settore, con l’indice Nasdaq 100, incentrato sulla tecnologia, che è cresciuto del 38% da inizio anno. Tuttavia, la maggior parte della performance è attribuibile a 6 delle principali aziende del settore: Meta, Microsoft, Nvidia, Apple, Alphabet e Amazon. Analizzando l’indice Nasdaq 100, notiamo che quest’ultime contribuiscono alla performance totale del 38% circa per 26,77 punti.

Cosa ci aspettiamo per il futuro del big tech? Nel breve termine, certi analisti si preoccupano della mancanza di una crescita elevata e sostenibile del fatturato. Infatti, il recente miglioramento dei margini di profitto di alcune aziende è causato principalmente da tagli dei costi e non da un aumento delle vendite. Inoltre, molti investitori sostengono che il big tech abbia rapporti prezzi-utili troppo elevati, il che significherebbe che le valutazioni delle aziende sopravvalutate potrebbero scendere in futuro. Analizzando i possibili effetti della politica monetaria restrittiva negli Stati Uniti, dove è situata la maggior parte delle aziende del big tech, si osservano diversi scenari. Se i rialzi dei tassi non dovessero causare una recessione moderata, ma un rallentamento più significativo, i titoli del settore potrebbero scendere. Ad ogni modo, anche se non ci fosse una recessione, e quindi la Fed decidesse di continuare ad alzare i tassi d’interesse, le aziende del tech potrebbero risentirne. Infatti, crescerebbe il costo del debito e diminuirebbero le valutazioni, dato che i flussi di cassa futuri verrebbero scontati maggiormente. Infine, le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, e i dazi che ne conseguono, aumenteranno i costi di produzione. Nel lungo termine, l’inasprimento del quadro normativo, particolarmente nell’Unione Europea, potrebbe creare alcuni problemi ai business del big tech. Per sostenere la redditività e per fidelizzare la clientela le aziende del settore dovranno proporre nuovi servizi e alcune si stanno già muovendo in tal senso. Apple, per esempio, offre il servizio Pay Later, che permette ai clienti di pagare i loro acquisti in più rate. Inoltre, la digitalizzazione dell’economia, un trend che si prolungherà per decenni, potrà portare un importante beneficio. ll big tech dovrà trarne concretamente vantaggio, in termini di profittabilità, sfruttando le nuove tecnologie disruptive offerte dall’intelligenza artificiale.

 

Fonti: NS Partners, Wall Street Journal, Bloomberg

Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.

Nota settimanale 07.07.2023

  1. Panoramica macro
  2. Le verità scomode del fmi
  3. Il rally del tech

 

 

 

 

Disclaimer

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Antonio Mira
CHIEF FINANCIAL OFFICER, MEMBER OF THE EXECUTIVE COMMITTEE

Antonio Mira joined NS Partners in 2006 as Group Chief Financial Officer. He heads the corporate functions and is involved in coordinating and implementing the decisions of the Executive Committee.
An experienced bank auditor, Antonio started his career in 1995 with Arthur Andersen, where he worked for some 7 years before joining Ernst & Young in 2002 as a Senior Manager.
Antonio is a Swiss chartered accountant and a Business graduate of Lausanne University (HEC).

Sébastien Poiret
DEPUTY HEAD OF WEALTH MANAGEMENT

Sébastien Poiret joined NS Partners in 2008 and manages funds of hedge funds and private client mandates. He also oversees the development of the Group’s offices in Mauritius.

Prior to joining NS Partners, he served as a Trader, Head of Manager research and Portfolio Manager in the USA and Switzerland for a single hedge fund (1998-2004) and for Optimal (2004-2008), Grupo Santander’s fund-of-hedge funds operations.

Sébastien holds a Bachelor’s degree in Corporate Finance from the ESPEME Business School (EDHEC Group) and an MBA in Finance and Economics from the Institute of Business Administration, both in Nice.

Abir Oreibi
BOARD DIRECTOR

Abir Oreibi joined the Board of the NS Partners Group in 2018, where she brings her truly international perspective and rich experience.
Among many other ventures, Abir set up Alibaba.com’s first European office. After living and working in Shanghai, Hong Kong, Bangkok and London, she now lives in Geneva, where she is CEO of Lift Events, an organization that identifies technology trends, their business and social impact through the organization of events and open innovation programs. Issues related to the challenges and opportunities created by new technologies as well as the strategic responses from organizations are at the heart of Lift’s activities.
Abir holds a BA in Political Sciences from the University of Geneva. She is an investor, and member of advisory and innovation boards.

Romain Pidoux, CAIA

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Romain Pidoux joined NS Partners in 2011 and heads the Group’s Risk Management.
He started his financial career in 2005 as Head of Quantitative Analysis for a Swiss Family Office, selecting funds and managing portfolio allocation. In 2008, he switched to the alternative world and joined Peak Partners as hedge funds analyst.
He is a Chartered Alternative Investment Analyst (CAIA) and holds a Master’s degree in international relations from the Graduate Institute of International Studies at Geneva University.

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