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Tetto al prezzo del gas e possibili ripercussioni

by Giacomo Calef

Tetto al prezzo del gas e possibili ripercussioni

Alle sanzioni imposte dai paesi occidentali alla Russia, a causa dell’aggressione nei confronti dell’Ucraina, si è accomunata una grande speculazione sul mercato del gas naturale. Il prezzo di questa materia prima, quotata ad Amsterdam, durante le negoziazioni delle scorse settimane ha toccato la cifra record di 345 euro al Mwh. Per questa ragione il costo dell’energia elettrica che le imprese e famiglie sono costrette a pagare, sta avendo implicazioni importanti sull’economia reale. A tal proposito, sempre più governi dei paesi europei hanno incominciato a discutere l’introduzione di un cosiddetto tetto al prezzo del gas, ultima la Germania in seguito al raggiungimento dei suoi obiettivi di stoccaggio.

Tuttavia, non esiste ancora una proposta univoca su come debba essere attuato tale price cap, su cui ormai si discute da diversi mesi, per cui per avere delucidazioni bisognerà aspettare le dichiarazioni della presidente della Commissione del 14 settembre e la riunione del 9 settembre dei ministri dell’energia europei. Inoltre, verrà presa anche una decisione sul decoupling, ossia lo sganciamento tra elettricità e gas, il cui meccanismo sta trascinando al rialzo i prezzi di tutta l’energia prodotta, come le rinnovabili. In attesa di tali date, comunque, alcuni esponenti politici hanno già presentato diverse proposte attuative su come attuare un tetto al prezzo del gas. Si è discusso un eventuale tetto imposto su base nazionale al costo del gas per la sola produzione di elettricità, come accaduto nella penisola iberica, che tuttavia necessiterebbe l’autorizzazione della Commissione Europea a causa delle numerose interconnessioni dei sistemi elettrici europei, che creerebbero una eccessiva alterazione dei mercati. Un’altra proposta, invece, riguarda il mercato spot che ha sede alla borsa di Amsterdam per cui si è suggerito, con lo scopo di limitare la speculazione, di imporre dei tassi massimi sulle contrattazioni. Infine, avanza anche l’idea di imporre nei confronti della Russia, o verso tutti i produttori, un tetto massimo di acquisto della materia prima per cui l’Unione Europea è disposta ad acquistare. Infatti, si fa leva sull’enorme potere contrattuale che l’Unione Europea, agendo come unica voce, può avere per contenere la speculazione. Sebbene la minaccia che la Russia possa bloccare completamente le forniture, il Vecchio Continente ne rappresenta tuttavia un cliente chiave poiché, in tempi normali, gli scambi di gas annuali ammontavano a circa 200 miliardi di metri cubi, che difficilmente possono essere rimpiazzati completamente da altri paesi. Infine, va considerato che se i prezzi del gas risultano artificiosamente troppo bassi, questo potrebbe stimolarne la domanda, in un contesto in cui si ragiona già di limitare i consumi di famiglie e imprese durante il prossimo inverno.

 

Fonti: Corriere della Sera, Investing.com, Reuters, TheIce.com

Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.

Nota settimanale 02.09.2022

  1. Panoramica macro
  2. Tetto al prezzo del gas e possibili ripercussioni
  3. Il meccanismo dei prestiti studenteschi negli Stati Uniti

 

 

 

 

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Antonio Mira
CHIEF FINANCIAL OFFICER, MEMBER OF THE EXECUTIVE COMMITTEE

Antonio Mira joined NS Partners in 2006 as Group Chief Financial Officer. He heads the corporate functions and is involved in coordinating and implementing the decisions of the Executive Committee.
An experienced bank auditor, Antonio started his career in 1995 with Arthur Andersen, where he worked for some 7 years before joining Ernst & Young in 2002 as a Senior Manager.
Antonio is a Swiss chartered accountant and a Business graduate of Lausanne University (HEC).

Sébastien Poiret
DEPUTY HEAD OF WEALTH MANAGEMENT

Sébastien Poiret joined NS Partners in 2008 and manages funds of hedge funds and private client mandates. He also oversees the development of the Group’s offices in Mauritius.

Prior to joining NS Partners, he served as a Trader, Head of Manager research and Portfolio Manager in the USA and Switzerland for a single hedge fund (1998-2004) and for Optimal (2004-2008), Grupo Santander’s fund-of-hedge funds operations.

Sébastien holds a Bachelor’s degree in Corporate Finance from the ESPEME Business School (EDHEC Group) and an MBA in Finance and Economics from the Institute of Business Administration, both in Nice.

Abir Oreibi
BOARD DIRECTOR

Abir Oreibi joined the Board of the NS Partners Group in 2018, where she brings her truly international perspective and rich experience.
Among many other ventures, Abir set up Alibaba.com’s first European office. After living and working in Shanghai, Hong Kong, Bangkok and London, she now lives in Geneva, where she is CEO of Lift Events, an organization that identifies technology trends, their business and social impact through the organization of events and open innovation programs. Issues related to the challenges and opportunities created by new technologies as well as the strategic responses from organizations are at the heart of Lift’s activities.
Abir holds a BA in Political Sciences from the University of Geneva. She is an investor, and member of advisory and innovation boards.

Romain Pidoux, CAIA

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Romain Pidoux joined NS Partners in 2011 and heads the Group’s Risk Management.
He started his financial career in 2005 as Head of Quantitative Analysis for a Swiss Family Office, selecting funds and managing portfolio allocation. In 2008, he switched to the alternative world and joined Peak Partners as hedge funds analyst.
He is a Chartered Alternative Investment Analyst (CAIA) and holds a Master’s degree in international relations from the Graduate Institute of International Studies at Geneva University.

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