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Inflazione, Banche centrali e tassi: cosa sta succedendo?

by Giacomo Calef

Inflazione, Banche centrali e tassi: cosa sta succedendo?

Con un 2022 all’insegna di performance negative, nelle ultime settimane i mercati sembrano essersi stabilizzati e sembrano aver riacquistato fiducia. La domanda che tutti gli investitori si stanno ponendo ora è se l’attuale fase negativa di mercato continuerà o se siamo arrivati alla fine del ciclo ribassista. Nonostante non sia facile dare una risposta certa, è interessante guardare gli ultimi dati.

Il primo elemento che fa ben sperare è il dato del PMI manufatturiero (Purchase Manager Index, i cui valori sopra il 50 anticipano un’espansione economica, valori sotto il 50 anticipano invece un calo della produzione industriale e in definitiva una contrazione del Pil). Negli ultimi 3 mesi tali letture sono risultate sistematicamente inferiori a 50 sia per l’Eurozona e sia per gli Usa. Gli operatori di mercato ora sono convinti che le Banche centrali, data ormai la certezza di una recessione, siano prossime a rallentare la propria politica restrittiva.

A questo dato si sono aggiunte le notizie incoraggianti sull’inflazione. Negli Usa nell’ultimo mese l’inflazione è rallentata, segnando un +7.7% (rispetto a +8.2% del mese precedente); inoltre si segnala una riduzione anche dell’inflazione “core”, aumentata del 6.3% (rispetto a +6.6% del mese precedente). Alla luce di tali dati Jerome Powell, nel discorso di mercoledì, ha dichiarato di poter cominciare ad avere un atteggiamento meno aggressivo nel rialzo dei tassi già a partire da dicembre (negli Stati Uniti i future sui Fed Funds indicano che il punto di arrivo dei tassi USA sarà intorno al 5%, con un aumento di 50 bps a dicembre). In Europa invece la situazione è ben più incerta. Il caro vita in UE è risultato in aumento del 10% nel mese di novembre, in calo rispetto al +10.7% del mese di ottobre. Tuttavia l’inflazione “core”, ovvero escludendo le componenti variabili di energia, alimenti e tabacco, è rimasta stabile al +5%; secondo la Bce occorrerà attendere almeno un altro trimestre per il picco massimo. Alla luce dell’ultimo discorso della Bce, anche il Vecchio continente è ormai pronto ad un allentamento della propria politica monetaria. Gli investitori hanno così ridotto le loro aspettative sul rialzo dei tassi terminali europei dal 3.2% al 2.9%. I dati quindi sono incoraggianti, tuttavia forse è ancora presto per parlare di un effettivo pivot da parte delle Banche centrali. I rischi infatti sono ancora tanti, dal mercato del lavoro che non sembra rallentare (il tasso di disoccupazione di novembre è rimasto invariato e pari a 3,7% in Usa), al rischio di un allargamento del conflitto tra Ucraina e Russia. Inoltre se l’UE riuscisse a passare più o meno indenne l’inverno, il problema energetico potrebbe essere spostato solo di un anno: nonostante i nuovi accordi di fornitura, essi potrebbero non essere sufficienti a sostituire per intero i quasi 140 mld di metri cubi di gas che storicamente l’Europa importa dalla Russia, con il rischio di non essere in grado di riempire gli stoccaggi entro l’inverno 2023-2024.

Fonti: tradingeconomics, usinflationcalculator.com

Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.

Nota settimanale 25.11.2022

  1. Panoramica macro
  2. Inflazione, Banche centrali e tassi: cosa sta succedendo?
  3. La transizione energetica risulta ancora troppo lenta

 

 

 

 

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Antonio Mira
CHIEF FINANCIAL OFFICER, MEMBER OF THE EXECUTIVE COMMITTEE

Antonio Mira joined NS Partners in 2006 as Group Chief Financial Officer. He heads the corporate functions and is involved in coordinating and implementing the decisions of the Executive Committee.
An experienced bank auditor, Antonio started his career in 1995 with Arthur Andersen, where he worked for some 7 years before joining Ernst & Young in 2002 as a Senior Manager.
Antonio is a Swiss chartered accountant and a Business graduate of Lausanne University (HEC).

Sébastien Poiret
DEPUTY HEAD OF WEALTH MANAGEMENT

Sébastien Poiret joined NS Partners in 2008 and manages funds of hedge funds and private client mandates. He also oversees the development of the Group’s offices in Mauritius.

Prior to joining NS Partners, he served as a Trader, Head of Manager research and Portfolio Manager in the USA and Switzerland for a single hedge fund (1998-2004) and for Optimal (2004-2008), Grupo Santander’s fund-of-hedge funds operations.

Sébastien holds a Bachelor’s degree in Corporate Finance from the ESPEME Business School (EDHEC Group) and an MBA in Finance and Economics from the Institute of Business Administration, both in Nice.

Abir Oreibi
BOARD DIRECTOR

Abir Oreibi joined the Board of the NS Partners Group in 2018, where she brings her truly international perspective and rich experience.
Among many other ventures, Abir set up Alibaba.com’s first European office. After living and working in Shanghai, Hong Kong, Bangkok and London, she now lives in Geneva, where she is CEO of Lift Events, an organization that identifies technology trends, their business and social impact through the organization of events and open innovation programs. Issues related to the challenges and opportunities created by new technologies as well as the strategic responses from organizations are at the heart of Lift’s activities.
Abir holds a BA in Political Sciences from the University of Geneva. She is an investor, and member of advisory and innovation boards.

Romain Pidoux, CAIA

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Romain Pidoux joined NS Partners in 2011 and heads the Group’s Risk Management.
He started his financial career in 2005 as Head of Quantitative Analysis for a Swiss Family Office, selecting funds and managing portfolio allocation. In 2008, he switched to the alternative world and joined Peak Partners as hedge funds analyst.
He is a Chartered Alternative Investment Analyst (CAIA) and holds a Master’s degree in international relations from the Graduate Institute of International Studies at Geneva University.

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