Exxon-Pioneer: l’alba di un nuovo re del petrolio
La scorsa settimana Exxon Mobil, una delle maggiori compagnie petrolifere negli Stati Uniti, ha annunciato che è in trattativa per l’acquisizione di Pioneer Natural Resources. Quest’ultima si tratta di un’azienda americana in cui siamo investiti nella nostra strategia azionaria da qualche anno: è un player attivo nell’estrazione dello shale oil, il petrolio da scisto-bituminoso, che ha permesso agli Stati Uniti di diventare uno dei più grandi produttori di greggio al mondo. La notizia ha catalizzato gli acquisti sulla società target che giovedì 5 ottobre è arrivata a guadagnare fino al 12% in Borsa. L’acquisizione da parte di Exxon, pari a circa $60 miliardi, la più grande dopo quella da $81 miliardi di Mobil avvenuta nel 1998, potrebbe creare un vero e proprio colosso. In particolare, potrebbe permettere ad Exxon di avere una presenza importante nel Bacino Permiano, l’area tra Texas e New Mexico ricchissima di giacimenti di greggio e gas naturale, con un output potenziale giornaliero vicino a circa 1,1 milioni di barili al giorno, maggiore persino rispetto ad alcuni Paesi membri dell’OPEC. La strategia di consolidamento presenta vantaggi interessanti in quanto permetterebbe ad Exxon di aumentare il numero di pozzi senza avviare nuove esplorazioni, soprattutto in un periodo così incerto per l’economia globale in cui un eccesso di offerta potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Detto questo, bisogna però puntualizzare che le compagnie petrolifere hanno guadagnato moltissimo denaro l’anno scorso, grazie ai prezzi del greggio che sono tornati ai massimi dal 2008, mentre ad oggi restano sugli $85 al barile. Per fare un esempio in cifre, nel 2022 Exxon ha chiuso con ben $59 miliardi di profitti e $29,6 miliardi di liquidità. Il settore quindi, potrà continuare a generare ottimi rendimenti anche nel medio termine, principalmente a causa delle costrizioni all’offerta da parte dell’OPEC+. Queste dinamiche ci pongono quindi di fronte all’evidenza della continua importanza del greggio nel mondo moderno, nonostante i miti su una sua pronta scomparsa, essendo un motore fondamentale dell’economia mondiale, un’arma geopolitica e, molto spesso, una fonte di ricchezza per i Paesi detentori di questa preziosa commodity. Noi riteniamo che ci sia un’ampia discrepanza tra gli attuali prezzi del petrolio e le valutazioni delle società petrolifere. Per questo motivo Pioneer Natural Resources resta attraente, considerando che realizza circa 23 milioni di dollari di profitto al giorno solo grazie alle proprie attività petrolifere. L’azienda ha inoltre dichiarato che almeno il 75% del free cash-flow generato sarà restituito agli azionisti attraverso dividendi e buyback.
Fonti: NS Partners, Financial Times, Bloomberg, Reuters.
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 13.10.2023
- Panoramica macro
- Exxon-Pioneer: l’alba di un nuovo re del petrolio
- La guerra crea nuove incertezze per i mercati
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