Stati Uniti e Germania: due economie agli antipodi
Sui due lati dell’Atlantico le due principali economie, Stati Uniti e Germania, stanno reagendo in modo molto diverso all’attuale scenario macroeconomico. Da un lato, gli States stanno confermando una resilienza sopra le aspettative, grazie alla forte spesa dei consumatori. Dall’altra, invece, la Germania è indebolita da una situazione difficile dettata da tassi di interesse elevati, crescita sottotono e rallentamento delle esportazioni verso la Cina. L’economia americana è in buona forma, con i principali dati macro che fanno credere come la tanto annunciata recessione resterà solo un vago ricordo. Il Bureau of Economic Analysis (BEA) ha dichiarato che nel terzo trimestre il PIL è cresciuto del 4,9% su base annuale, battendo addirittura le attese al 4,3%. Anche sul piano dei prezzi, la politica monetaria restrittiva della Fed comincia a sortire i suoi effetti, con l’indice core PCE (Personal Consumer Expenditures) che continua a rallentare la sua crescita, al 3,7% ad ottobre. A questo si aggiunge un mercato del lavoro solido, con i Non-Farm Payrolls che hanno indicato una crescita degli occupati di 150mila unità a ottobre, ma sotto le stime, mentre il tasso di disoccupazione è salito solo marginalmente al 3,9%. Alla luce di tutto ciò, nulla fa credere che l’economia a stelle e strisce possa cadere in recessione nei prossimi mesi.
Tuttavia, se Oltreatlantico la situazione è rosea, non lo è altrettanto in Europa. L’economia tedesca, la più grande del continente, è particolarmente sofferente. A rallentare la crescita del Paese è certamente la politica monetaria della BCE, che sta colpendo soprattutto il settore immobiliare, così come la frenata dell’economia cinese, principale partner commerciale delle aziende tedesche. Le vendite al dettaglio a settembre si sono contratte più delle previsioni al -4,3%, il minimo da marzo scorso, mentre il PIL, nel terzo trimestre, ha segnato un -0,3% su base annuale. Nonostante ciò, l’inflazione ha segnalato un rallentamento, attestandosi al 3,8% ad ottobre. Il motivo di questa marcata differenza tra i due Paesi è dato dai minori flussi input-output della Germania e dalle dinamiche del commercio internazionale. Gli Stati Uniti sono la più grande ed indipendente economia del mondo, fattore che rende le sue aziende meno sensibili a cali della domanda internazionale. Tutti questi elementi macro sono importanti, ma per la costruzione di un portafoglio azionario è sempre necessario valutare le metriche di bilancio e la crescita degli utili delle singole aziende.
Fonti: Financial Times, Bloomberg, Reuters, LSEG, BEA.
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 03.11.2023
- Panoramica macro
- Stati Uniti e Germania: due economie agli antipodi
- Trimestrali, luci ed ombre sui bilanci
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