Primo recupero dell’equity e sell off dell’obbligazionario
I mercati, sia azionari che obbligazionari, avevano già perso molto a causa dell’inflazione e delle sue conseguenze. La guerra ha esacerbato questo mercato “orso”, ma i primi spiragli di una possibile de-escalation hanno aiutato: dal 24 Febbraio, giorno in cui le truppe russe hanno invaso il territorio ucraino, al 31 Marzo, l’indice S&P 500 realizza il +5,6% ($) e l’Euro Stoxx 50 il +1,9% (€). Ma, se da un lato negli ultimi giorni abbiamo visto un primo recupero del comparto azionario (ancora in territorio negativo da inizio anno), dall’altro possiamo osservare come quello obbligazionario stia andando nella direzione opposta.
Obbligazionario vs Azionario
Il Bloomberg Global Aggregate index, rappresentativo delle obbligazioni globali, da inizio anno è crollato di circa il -6% e, partendo dal valore massimo registrato a Gennaio 2021, si arriva a -11%, ovvero il drawdown più ampio mai registrato dal 1990. Quali sono le ragioni che stanno dietro al sell off? Negli Stati Uniti l’ultimo dato sull’inflazione annuale, pari a +7,9%, è ai massimi da 40 anni e la Federal Reserve, temendo che la crescita dei prezzi possa risultare incontrollata, vuole accelerare la stretta monetaria. Secondo alcuni analisti il numero di rialzi del tasso di policy nel 2022 potrebbe essere maggiore di quanto precedentemente previsto: ci si attendono anche 10 aumenti di 25 punti base e la curva dei tassi sui Titoli di Stato USA si è appiattita, con i rendimenti sulle scadenze a 2 e a 10 anni che mostrano valori simili. I tassi di interesse, inoltre, stanno salendo anche in Europa. Il Bund tedesco a 10 anni con un +0,57% circa si trova in territorio positivo e l’asta dei BTP decennali di questo mese è stata chiusa con un rendimento del +2,14%, significativamente superiore rispetto al +1,81% di Febbraio. L’ultima volta che si è registrato un sell off così importante risale a Marzo 2020, quando era iniziata la pandemia, con tempi di recupero lunghi per il comparto obbligazionario. Tuttavia, il contesto che ora si presenta è diverso: nel 2020 avevamo assistito ad un intervento massiccio delle Banche centrali, con la FED che, tra le altre, aveva azzerato i tassi in pochi giorni e aveva annunciato un Quantitative Easing illimitato. Questa volta, invece, le Banche centrali devono gestire un’inflazione in forte rialzo e livelli di debito più elevati rispetto al 2020, pertanto il recupero del comparto obbligazionario potrebbe richiedere ancora più tempo. In questa fase, dunque, sarebbe opportuno mantenersi cauti sulla parte obbligazionaria del portafoglio ma, con approccio selettivo, si potrebbero mediare alcune posizioni di investimento azionario.
Fonti: Bloomberg, WSJ, iisg.org, climatechangenews.com, euroasia-interconnector.com
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 01.04.2022
- Panoramica macro
- Primo recupero dell’equity e sell off dell’obbligazionario
- Energia: diversificazione tra old e new
Disclaimer
Le performance passate non sono in nessun caso indicative per i futuri risultati. Le opinioni, le strategie ed i prodotti finanziari descritti in questo documento possono non essere idonei per tutti gli investitori. I giudizi espressi sono valutazioni correnti relative solamente alla data che appare sul documento. Questo documento non costituisce in alcun modo una offerta o una sollecitazione all’investimento in nessuna giurisdizione in cui tale offerta e/o sollecitazione non sia autorizzata né per nessun individuo per cui sarebbe ritenuta illegale. Qualsiasi riferimento contenuto in questo documento a prodotti finanziari e/o emittenti è puramente a fini illustrativi, ed in nessun caso deve essere interpretato come una raccomandazione di acquisto o vendita di tali prodotti. I riferimenti a fondi di investimento contenuti nel presente documento sono relativi a fondi che possono non essere stati autorizzati dalla Finma e perciò possono non essere distribuibili in o dalla svizzera, ad eccezione di alcune precise categorie di investitori qualificati. Alcune delle entità facenti parte del gruppo NS Partners o i suoi clienti possono detenere una posizione negli strumenti finanziari o con gli emittenti discussi nel presente documento, o ancora agire come advisor per qualsiasi degli emittenti stessi. I riferimenti a mercati, indici, benchmark, cosi come a qualsiasi altra misura relativa alla performance di mercato su uno specifico periodo di riferimento, sono forniti esclusivamente a titolo informativo. Il contenuto di questo documento è diretto ai soli investitori professionali come definiti ai sensi della direttiva Mifid, quali banche, imprese di investimento, altri istituti finanziari autorizzati o regolamentati, imprese di assicurazione, organismi di investimento collettivo e società di gestione di tali fondi, i negoziatori per conto proprio di merci e strumenti derivati su merci, soggetti che svolgono esclusivamente la negoziazione per conto proprio su mercati di strumenti finanziari e che aderiscono indirettamente al servizio di liquidazione, nonché al sistema di compensazione e garanzia; altri investitori istituzionali, agenti di cambio e non è da intendersi per l’uso di investitori al dettaglio. Accettando questi termini e condizioni, l’utilizzatore conferma e comprende che sta agendo come investitore professionale o suo rappresentante e non come investitore al dettaglio. Informazioni aggiuntive disponibili su richiesta
© NS Partners Group