Il nuovo programma economico cinese
La Cina sta facendo i conti con una ripresa al di sotto delle aspettative. Per tre decenni, si è sviluppata più velocemente di qualsiasi altro Paese, all’incirca ad un tasso del 10% annuo, cifra che si è però ridotta della metà nel 2023. Si tratta comunque di una crescita molto disomogenea, che vede da un lato la spesa dei consumatori rallentare inaspettatamente, cresciuta del 2,3% contro una stima del 3,7%, e dell’altro la produzione industriale performare al di sopra delle aspettative, al 6,7% contro stime del 5,5%. Per far fronte a ciò, il governo cinese sta lanciando diversi stimoli per cercare di risollevare l’economia. In particolare, ha annunciato l’emissione di $138 miliardi di titoli obbligazionari a lunghe e lunghissime scadenze, mirata a supportare investimenti critici e rinforzare il momentum economico già nel secondo trimestre di quest’anno, nonostante la profonda crisi del settore immobiliare e la decadente fiducia da parte dei consumatori nell’economia. Questa nuova manovra prevede l’emissione di debito “speciale”, che non contribuirebbe ad alimentare il deficit e che potrà essere ripagato in un periodo più lungo. Più nel dettaglio, l’emissione comprenderà 300 miliardi di yuan di obbligazioni ventennali, 600 miliardi di yuan di trentennali e 100 miliardi di yuan a 50 anni. Molto rilevante anche un’altra manovra del governo cinese, che punta ad alleviare la crisi del settore immobiliare e segue un piano secondo cui i governi locali di tutto il paese dovranno acquistare milioni di case invendute dalle aziende in difficoltà, ottenendo finanziamenti agevolati dalle banche statali, per offrirle al mercato a prezzi accessibili. Una mossa già provata nel passato, ma quella attuale ha una portata senza precedenti. Secondo il presidente cinese queste manovre porteranno al raggiungimento del target di crescita fissato intorno al 5%.
Questi stimoli sembrano aver avuto effetto anche sui mercati, infatti, le azioni delle società immobiliari cinesi hanno registrato un forte rialzo, in particolare l’indice principale delle proprietà di Hong Kong (HSMPI) ha registrato una crescita del +33% rispetto a un mese fa, tornando ai massimi livelli da fine novembre. Anche gli indici CSI 300 e l’Hang Seng hanno segnato una crescita rispettivamente del +7,50% e del +15% da inizio anno. In conclusione, crediamo che le politiche della Cina siano positive e che possano sostenere la crescita del Paese, che stimiamo si aggirerà intorno al 4-5%. Tuttavia, nonostante le prospettive di crescita, noi preferiamo prendere posizione sull’azionario cinese selezionando gestori locali, i quali adottano delle strategie attive per moderare la volatilità del portafoglio, puntando al rialzo sui settori più attraenti e prendendo contestualmente delle posizioni corte.
Fonti: Bloomberg
Di seguito l’ultima nota settimanale del nostro ufficio di Milano.
Nota settimanale 17.05.2024
- Panoramica mercati
- Inflazione a confronto: Europa vs USA
- Il nuovo programma economico cinese
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